Festival delle Arti Contemporanee

Siamo lieti di condividere con voi le immagini dei giorni del festival che ci hanno scaldato il cuore in tempo pandemico, iniziamo dal principio… 21 Agosto 2020 Festival delle Arti Contemporanee COVID-19 DADA EXPERIENCE performance poetica del duo Bottari-Andreani, l’allestimento della Limonaia di Villa Strozzi a Firenze con le opere di Chiara Dharma Toniolo, Sofia Fresia, Alerti Alerti, Chiara Cammelli, Cecilia Chiavistelli, Aurora Bresci, Eliot, Enrico Guerrini, Maya Lopez Muro, le performance di Alerti Alerti Bottari-Andreani, Camilla Giani e i video artisti Airlines-guroga Airlines Marco Bartolini Videoartevirale Citron-Lunardi. “E ancora le centinaia di cartoline che sono arrivate da ogni dove dal Texas alla Spagna, dall’Ungheria agli USA, dal Venezuela alla martoriata Lombardia con le quali siamo felici di creare il primo nucleo dell ARCHIVIO FACTORY MAIL ART”. Afferma pal prof.ssa Simona Dipasquale,  il presidente dell’Associazione Factory Athena.

Firenze dagli anni ’50 del Novecento ai nostri giorni

Alla Galleria d’arte La Fonderia, in occasione della festa del santo patrono il 24 giugno, Niccolò Mannini, il gallerista,  ha organizzato una mostra collettiva sul tema Firenze. Un confronto fra artisti affermati e quelli emergenti. La mostra con ingresso contingentato per il coronavirus, prosegue fino al 31 agosto 2020. Il mio quadro “L’urlo” del 2020.

Immagini in movimento

Dal 7 dicembre 2019 al 7 gennaio 2020 presso la libreria Libraccio si terrà la mostra di opere pittoriche di Sabrina Danielli e Cecilia Chiavistelli, dal titolo “Immagini in movimento”. 15 lavori su tela di grandi dimensioni “vestiranno” di immagini colorate il parapetto in cristallo che circoscrive il piano superiore. Rappresentano le ultime opere realizzate durante l’anno 2019 e che le autrici desiderano presentare insieme. Un lungo percorso lega Sabrina e Cecilia, dalle origini, senesi, fino a oggi entrambe viventi nell’area fiorentina. Un legame che ha dato vita a questa esposizione in un procedere tra incontro e confronto. Infatti non ci sono stati momenti di unione professionale tra le due artiste ma uno scambio lontano di un pensiero e una ricerca che accomuna entrambe. Le opere che Sabrina Danielli presenta in mostra sono frutto dell’ultimo periodo di lavoro. Si tratta di lavori polimaterici su supporti di riciclo che vanno dal legno alla yuta al cartone. La ceramica e la terracotta che dialogano con gli altri materiali sono inserti modellati e cotti nel laboratorio di Prato che l’artista periodicamente apre al pubblico. – scrive di lei Piergiacomo Petrioli, e aggiunge – … i colori dei materiali con i colori dipinti costruiscono all’interno del quadro percorsi e variegati mondi, itinerari di emozioni, mappe di sensazioni, strade e vie estetiche“. Di Cecilia Chiavistelli, il giornalista e critico d’arte Alessandro Lazzeri scrive: “… riesce a creare dipinti di straordinaria consistenza che trascendono la fragilità della carta, evidenziando la tendenza a indagare e a sfruttare la vitalità organica della materia e le sue possibilità espressive. Se i valori tattili, insieme al movimento, sono dunque le qualità che permettono a un oggetto raffigurato di essere percepito come esistente. Nei dipinti caratterizzati da un’ampia gamma di colori, si rileva la presenza di un segno che sembra articolarsi in una suggestiva narrazione che è fenomenologia di sensazioni e pensieri”. Cecilia Chiavistelli è nata a Poggibonsi, Siena. inizia con il maestro pittore senese Otello Chiti e continua, nel tempo con il maestro pittore e incisore Leopoldo Ferruzzi. Dal 1993 partecipa a vari Symposium, prima in Germania, Portogallo e Trento e più tardi in Repubblica Ceca. Inizia a esporre nel 1977 a Poggibonsi partecipando alla prima rassegna dei pittori in Valdelsa e da allora prosegue l’attività artistica con mostre personali ed esposizioni collettive in Italia e all’estero. Collateralmente lavora come graphic designer con un proprio studio alternando l’attività con periodi di stage e corsi di formazione. Dal 2007 è giornalista pubblicista. www.ceciliachiavistelli.com t. +39 335 6221093 cecilia.chiavistelli@gmail.com  

Nello studio di Romano Morando

Un invito per una presentazione dei miei lavori che mi ha sorpreso perché Romano Morando è un grande artista e un grande critico. Vive nel mondo artistico da sempre, conosce bene la storia contemporanea e vede tutto con una sensibilità fuori dal comune. La serata è stata memorabile come sono le serate culturali da Romano Morando. In particolare sono stata colpita dalle sue parole di presentazione, profonde, critiche e delicate allo stesso tempo. Nell’occasione Alessandro Lazzeri, giornalista ha pubblicato un articolo su Gazzetta Toscana: http://www.gazzettatoscana.it/web/cecilia-chiavistelli-un-viaggio-al-fondo-dellimmagine/

Carte ad arte alla Rondinella del Torrino

Usare la carta per fare delle opere d’arte è una tecnica fantastica che si presta a una vasta gamma di elaborazioni per la sua versatilità e qualità intrinseche. Tagliare, incollare, modellare, rivestire, costruire, bagnare, cucire… una ricerca sul modo di elaborare e realizzare oggetti, sculture e pitture con la manipolazione della carta. Lezioni pratiche si alternano a quelle teoriche, lettura e conoscenza di paper artists e papermakers, studio dei vari processi di lavorazione, visita ad atelier di artisti che lavorano la carta, incontri con personaggi del settore, visite a mostre ed eventi che hanno essenzialmente una corrispondenza con la nostra ricerca. Sono previste anche brevi divagazioni su temi riguardanti la natura e di attualità come il riclico per ampliare la conoscenza e arricchire gli orizzonti personali.

Polymorphic Romanesque

Pannello realizzato unendo diversi strati di carta velina con colla vegetale per costruire la superficie materica. Il disegno è intagliato a mano. Il motivo decorativo rappresentato nel quadro è stato ricavato dalle formelle marmoree intarsiate che circondano l’Edicola d’Altare del pavimento dell’Abbazia di San Miniato al Monte, a Firenze, nei pressi del Piazzale Michelangelo. Realizzato nelle dimensioni originali, il pavimento intarsiato dalle cui formelle ho tratto ispirazione risale al 1207 ed è nel caratteristico stile romanico fiorentino con motivi geometrici e zoomorfi. Polymorphic Romanesque – cm. 87 x 3 x 87 h. – 2016