Come nascono questi legni? Di formato medio piccolo, alti almeno tre centimetri. Nascono da un furto permesso della ragazza di Poggibonsi nelle botteghe dei falegnami, sicchè fin dal principio l’habitat su cui lavorare è un pò simile a quello che aveva a disposizione l’uomo delle caverne, direttamente trovato al naturale. Su questi fogli del ciclope o bigliettini amorosi, in bianco, di Polifemo,Cecilia ricomincia la sua operazione con sgorbie e ferri per sottrarre dalla superficie ciò che non le occorre, scavare segni in profondità, come in un piano, un fosso, in uno spazio l’incidenza di un albero, ma anche di una prepotente luce-colore non più consistente di quella di un fantasma. Contemporaneamente dipinge la superficie tenendo presente questa specie di sommario, empirico legno per xilografia; ma non sarà mai stampato, perché è il legno stesso che diventa l’opera, si gremisce di colori forti nelle “fessure”, negli”incavi”.

Marcello Venturoli